Di menti care …
di care menti
Indago il concetto d’identità e di memoria in questa breve sequenza condotta sul genere ritrattistico. Il volto femminile, enigmatico e inafferrabile è protagonista di una lettura che da intima e privata è resa pubblica. Misterioso messaggero dell’animo umano il volto disvela e nasconde. Ho “dipinto” con la fotografia visi di donne che mostrano sembianze d’altri tempi, immagini sospese al tempo stesso antiche e contemporanee.
Nel periodo che viviamo, ora più che mai, l’occultamento del volto mette in mostra lo sguardo, elemento di comunicazione e seduzione di una cultura e di un linguaggio che rimangono universali.



BIO

Dopo aver utilizzato la pittura richiamandosi a certi procedimenti surrealisti e privilegiandone l’aspetto meditativo e orfico, Antonella Gandini si interessa alla fotografia utilizzando, inizialmente, il metodo analogico, più vicino alle sue necessità di manipolazione secondaria dell’immagine in camera oscura. La pratica disegnativa, accompagnerà costantemente la sua ricerca orientata alla contaminazione dei generi. Il suo primo video Presenze, vince il premio Round ’97, Cineteca Comunale di Rimini. Dal 2002 allestisce personali fotografiche in diversi luoghi, per citarne alcuni: Centro Culturale Luigi di Sarro, Roma, Centro Arte Contemporanea, Bannata (Enna), La stanza delle biciclette, Brescia, Galleria Fotografica “Luigi Ghirri” Caltagirone, Galleria Carte d’arte, Catania, nel 2009 Lunanera a Palazzo Te, Mantova. S’interessa ad argomenti di stretta attualità, fa parte dell’Associazione Donne Fotografe Italiane. Il suo libro Diario intimo, sguardo sarcastico sulla relazione maschile–femminile, fa parte della collana Memorie d’artista, edizioni Peccolo, Livorno, presentato in varie sedi fra le quali, Palazzo Re Enzo, Bologna, Librairie Lecointre-Drouet, Parigi, Crac Taranto. Nel 2018 presenta una mostra alla Stadtische Galerie, di Rosenheim, Germania, nel 2019 partecipa a Bookworks, Studio Expurgamento, Londra e a Visuali italiane, Roonee Gallery, Tokyo, Giappone. Per l’aspetto metamorfico delle sue immagini e l’esplicita contaminazione dei linguaggi è invitata al 70°Premio Michetti, Attraversamenti fra arte e fotografia, Francavilla a Mare, Chieti.